La prima volta è stato nel 2013, quando Borghezio così parlò della Kyenge: “Amo gli animali, orsi e lupi, com'è noto. Ma quando vedo le immagini della Kyenge non posso non pensare, anche se non dico che lo sia, alle sembianze di un orango”. Per queste frasi Borghezio è stato condannato per diffamazione aggravata dalla finalità di odio razziale, e ha dovuto risarcire l’ex esponente del governo Letta con 50mila euro, oltre a dover pagare le spese legali.
Fonte: https://daily.wired.it/news/scienza/2013/07/15/calderoli-orango-evoluzione-13313.html
La seconda volta è stata nel 2014, quando Borghezio accusò l'allora Ministro dell'Integrazione Kyenge di aver istigato suo padre a scagliargli contro una fattura maligna, che avrebbe provocato, nell’ordine, sei ricoveri in sala operatoria, due in rianimazione, una in terapia intensiva, la morte di mia mamma e la rottura di due vertebre e due dita, per non parlare del serpente di due metri trovato e ucciso in cucina. Alla luce di tutte queste sciagure, pur sottolineando di “non essere mai stato superstizioso”, Calderoli invitò il padre del miinstro a ritirare la “makumba”, la cui esistenza scientifica è naturalmente inesistente.
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